Intorno al Museo: il quartiere Ticinese e la sua storia. La trasformazione
Il caso del quartiere Ticinese risulta un caso emblematico del processo di mutazione del ruolo della città postindustriale e dell’emergenza al suo interno dell’importanza dell’elemento culturale e creativo, oltre che rappresentare l’espressione più evidente dei cambiamenti in questo senso attraversati dalla città di Milano verso la fine del Novecento, dove il recupero della maggior parte del patrimonio edilizio di origine industriale ormai dismesso è avvenuto per mezzo di industrie e attività culturali o del terziario avanzato . Alla fine degli anni Settanta con l’approvazione della Variante Generale del Piano Regolatore il quartiere Ticinese viene fatto rientrare nelle zone B2, ovvero dei territori caratterizzati da degrado e problemi urbanistici di rilievo all’interno della città. In questi anni si vanno succedendo tentativi di razionalizzare e recuperare il tessuto urbano, ma è solo negli anni Novanta che inizia un progressivo progetto di riconversione rispettosa degli spazi, ed è sempre in questo periodo che la cultura inizia a ricoprire un ruolo importante nelle strategie di rigenerazione e di sviluppo del quartiere. I primi processi in questo senso emergono in modo spontaneo a partire dalla fine degli anni Ottanta e poi negli anni Novanta, con l’arrivo nel quartiere di professionisti creativi e della cultura. Secondo un processo che abbiamo visto essere spesso alla base della rigenerazione di zone urbane in declino, essi vengono attratti nell’area dai prezzi relativamente accessibili degli immobili, dalla vicinanza con il centro cittadino e dalla conformazione favorevole degli spazi e degli edifici: le vecchie e antiche botteghe degli artigiani risultano, infatti, perfettamente adatte ad essere trasformate in laboratori e studi per attività artistiche e creative e la tipologia abitativa maggiormente diffusa, quella delle case di ringhiera con il loro sistema di cortili, favorisce la creazione di occasioni e spazi di scambio e di socialità che, come abbiamo visto, sono fondamentali per lo sviluppo di reti di produzione culturale. Questi nuovi gruppi sociali portano con sé nuovi stili di vita e danno il via a una graduale rivitalizzazione dell’area come luogo di produzione e consumo culturale.



Dal 15 novembre 2025 al 1 febbraio 2026 terza edizione del “Museo Diffuso 2025 – Tutto canta il creato”
Il Museo di Sant’Eustorgio partecipa alla terza edizione del Museo Diffuso, il progetto culturale che nel 2025 unisce dodici musei della Lombardia sotto il titolo “Tutto canta il creato”, dedicato agli 800 anni del “Cantico delle Creature” di San Francesco d’Assisi (1225–2025).
Centenario Francescano: 800 anni dal Cantico delle Creature
I Centenari Francescani sono un cammino di fede e riflessione che l’intera Famiglia Francescana ha intrapreso per celebrare insieme gli 800 anni della Pasqua di San Francesco e i momenti più significativi degli ultimi anni della sua vita. Questo percorso, che si snoda su quattro anni, è iniziato nel 2023 e ha l’obiettivo di approfondire alcuni aspetti fondamentali della spiritualità francescana. I temi principali dei Centenari includono: la Regola e il Natale a Greccio (1223-2023), il Dono delle Stimmate (1224-2024), il Cantico delle Creature (1225-2025) e la Pasqua di Francesco (1226-2026).
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