La Sezione Giudiziaria dell’Archivio di Stato di Milano nei Chiostri di Sant’Eustorgio: Storia e Distruzione

Dopo il 1920, la Sezione Giudiziaria dell’Archivio di Stato di Milano fu trasferita nei chiostri dell’ex convento di Sant’Eustorgio, situato accanto alla Basilica di Sant’Eustorgio. Questo spostamento rappresentava un’operazione significativa, poiché l’ex convento forniva uno spazio ampio e tranquillo, ideale per la conservazione di documenti giudiziari e archivistici preziosi, che coprivano secoli di storia milanese.

La Sezione Giudiziaria dell’Archivio di Stato era dedicata alla conservazione della documentazione prodotta dai tribunali e dalle corti giudiziarie di Milano, materiali che costituivano una testimonianza fondamentale della vita legale, amministrativa e sociale della città e della sua provincia. Questi archivi non solo documentavano i processi penali e civili, ma offrivano uno sguardo unico sulla giustizia storica, le pratiche sociali e i rapporti giuridici di epoche diverse.

L’uso dei chiostri di Sant’Eustorgio per l’archiviazione era motivato da diverse ragioni pratiche e storiche. Il convento era già un luogo di conservazione del sapere e della storia, associato all’Ordine Domenicano sin dal XIII secolo. I chiostri, con la loro struttura solida e spaziosa, fornivano ambienti freschi e riparati, ideali per custodire documenti delicati. Inoltre, la vicinanza al centro di Milano lo rendeva accessibile per chi lavorava all’interno dell’Archivio di Stato o necessitava di accedervi per ricerche storiche e legali.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Milano subì pesanti bombardamenti, e nell’agosto del 1943, il convento di Sant’Eustorgio non fu risparmiato. Gli attacchi causarono gravi danni all’edificio, provocando la distruzione di numerosi fondi archivistici della Sezione Giudiziaria. La perdita di questi documenti rappresentò un colpo significativo per la conservazione della storia legale milanese. Gli archivi distrutti contenevano atti processuali, sentenze e fascicoli che, oltre al loro valore legale, avevano una rilevanza storica incalcolabile. La perdita di documenti così importanti ha impoverito la memoria storica della città, privandola di una parte significativa della documentazione che avrebbe potuto offrire informazioni su pratiche sociali, dispute legali e dettagli della vita quotidiana nelle epoche passate. La distruzione degli archivi ha lasciato un vuoto che non può essere colmato, poiché molti di questi documenti non esistevano in copie alternative.

Dopo la devastazione del 1943, la Sezione Giudiziaria dell’Archivio di Stato non venne più ricostituita presso i chiostri di Sant’Eustorgio, e i documenti sopravvissuti vennero trasferiti in altre sedi più sicure. Il convento, gravemente danneggiato, perse quindi il suo ruolo come sede archivistica, anche se negli anni successivi venne sottoposto a lavori di restauro per riportarlo alla sua funzione storica di luogo di culto e conservazione del patrimonio culturale.

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