La Basilica di San Lorenzo – Le origini #2

LA CAPPELLA DI SANT’AQUILINO

Di estremo interesse è una visita al sacello meridionale della basilica, oggi cappella di Sant’Aquilino e inizialmente dedicata a San Genesio, che conserva ancora sulle pareti parte dell’originaria decorazione tardoantica (V secolo).

La cappella è la maggiore del complesso e presenta una pianta ottagonale con nicchie alternatamente semicircolari e quadrate. L’ingresso è preceduto da un atrio, presso cui è ancora parzialmente visibile il rivestimento a mosaico datato ai primi decenni del V secolo: sulle pareti lunghe originariamente si disponevano su due piani le figure dei Patriarchi delle tribù di Israele in basso, in minima parte conservate, e degli Apostoli in alto, mentre le pareti corte erano decorate con figure di Martiri. Ai lati dell’altare principale sono visibili i resti della decorazione musiva originaria: sulla sinistra il mosaico più rovinato mostra una quadriga trainata da cavalli bianchi che corre nel cielo, raffigurazione del Sol invictus; sulla destra è invece presente il più completo mosaico del Cristo filosofo tra gli Apostoli (mosaico della Traditio legis).

Oltre ai preziosi mosaici, un’altra peculiarità della cappella si ritrova nel portale di passaggio dall’atrio all’ottagono, per la cui realizzazione è stata reimpiegata una ricca cornice in marmo di Carrara di età romana (seconda metà del I secolo d.C.) fittamente decorata con rilievi a tema mitico, vegetale e animale.

LE COLONNE DI SAN LORENZO

All’inizio del V secolo, in occasione della costruzione della basilica di San Lorenzo, le colonne di un grande edificio databile alla seconda metà del II secolo, che doveva erigersi in un altro punto della città di Milano, furono smontate e reimpiegate nella costruzione di un grande atrio quadriportico antistante il complesso e affacciato sulla strada per Ticinum (Pavia).

L’aspetto attuale del colonnato, unico testimone del monumentale prospetto dell’atrio, è il risultato di numerosi interventi succedutisi nel tempo, a partire dall’età medievale.

Elementi originali della struttura tardoantica sono i materiali di reimpiego: le sedici colonne in marmo di Musso, proveniente da una cava sulla sponda nord-occidentale del lago di Como, con relative basi e capitelli corinzi, e i nove blocchi di architrave. Il colonnato era affiancato da due avancorpi in muratura rimasti in parte in alzato e di cui sono state individuate le fondazioni.

Ad oggi, si tratta del monumento romano meglio conservato e più famoso di Milano.