La Milano Sotterranea – il Battistero di San Giovanni alle Fonti

 

Il panorama urbano di Milano è in costante mutamento, una caratteristica che risale fin dai tempi dell’antica Mediolanum, capitale dell’Impero Romano d’Occidente. Nel corso dei secoli, nuove edificazioni, antiche tradizioni e forme rinnovate si sono alternate, contribuendo a plasmare l’identità stratificata e affascinante della città lombarda. La Milano nascosta sotto la superficie rivela una miriade di segreti, tutti custoditi sotto i nostri piedi. Tra cimiteri paleocristiani, rifugi antiaerei, passaggi segreti, cripte e i resti di antiche chiese sotterranee, emergono frammenti di un passato affascinante e misterioso. Uno dei percorsi più significativi della Milano sotterranea si estende dall’area archeologica del Duomo di Milano fino a Piazza Missori.

Quattro metri sotto Piazza Duomo, giacciono i resti del Battistero di San Giovanni alle Fonti, risalente al IV secolo d.C., che rappresenta il secondo edificio religioso più antico di Milano. La scoperta dei resti del Battistero avvenne nei primi anni ’60, durante i lavori di costruzione della metropolitana milanese. Purtroppo, la maggior parte del battistero, delle basiliche e di ciò che si celava sotto di esso è andata distrutta a causa di tali lavori. Tuttavia, è stato possibile ricostruire la sua storia attraverso ricerche d’archivio. Si sa, ad esempio, che sotto al battistero sorgeva un antico tempio romano dedicato alla dea Minerva, e ancor prima, un tempio celtico in onore della dea Belisama. Non a caso la fondazione di Milano nel VI secolo a.C. risale alla tribù celtica guidata da Bellevoso.

Costruito tra il 378 e il 397 d.C., probabilmente per volere di Sant’Ambrogio, si pensa che il battistero originale fosse riservato esclusivamente agli uomini. Occupava l’area esatta in cui oggi sorge la facciata del Duomo, e si presentava come un edificio a due piani, collocato tra due chiese: la cattedrale invernale di Santa Maria Maggiore e quella estiva di Santa Tecla. La prima occupava il sito attuale del Duomo e non ne è rimasta alcuna traccia, mentre la seconda sorgeva dove ora si estende la Piazza del Duomo, conservandone solamente l’abside. Per ben mille anni, fino al 1461, la cattedrale di Santa Tecla fu la custode del Santo Chiodo, uno dei chiodi utilizzati durante la crocifissione di Gesù. Oggi tale reliquia è ospitata all’interno del Duomo.

Quello che, ad oggi, è visitabile sono i ruderi della pianta ottagonale del battistero, caratterizzati da nicchie rettangolari per gli ingressi e nicchie semicircolari, insieme ai resti della piscina ottagonale centrale. C’è una simbologia dietro al numero 8, in particolare allora era considerato il numero perfetto e che evocava il passaggio dalla vita alla morte verso una nuova vita in Paradiso.