Le origini del Natale

La celebrazione del 25 dicembre come commemorazione della nascita di Gesù è attestata per la prima volta nel Cronografo romano del 354 d.C., un calendario illustrato composto a Roma negli ultimi mesi del 353 d.C. durante il papato di Liberio, che potrebbe fare riferimento a un elenco di feste compilato nel 336 d.C.

Nei primissimi tempi la comunità cristiana non sembra aver conosciuto una festa della natività di Gesù: i Vangeli di Matteo e Luca, in cui è raccontata la nascita di Gesù, non forniscono indicazioni cronologiche precise, né gli Apostoli, né alcun membro della Chiesa apostolica ha mai celebrato la festa del Natale.

Come si è arrivati dunque a fissare questa data specifica?

La data del 25 dicembre fu scelta per sovrapporsi alle festività pagane legate al solstizio d’inverno. Sembra, infatti, di poter stabilire un nesso di continuità con la festa del Natalis Solis Invicti, la festa del “Sole vittorioso” (Sol Invictus) sulle tenebre: secondo i Romani proprio in quel periodo avveniva il solstizio d’inverno, momento a partire dal quale le ore di luce aumentavano a scapito del buio e il sole, dopo la notte più lunga dell’anno, riprendeva nuovo vigore. La festa, introdotta a Roma dall’imperatore Eliogabalo (218-222 d.C.), fu ufficializzata per la prima volta dall’imperatore Aureliano nel 274 d.C. con la data del 25 dicembre. Sempre in quel periodo i romani celebravano i Saturnalia (17-23 dicembre) per onorare Saturno, dio dell’agricoltura: si tratta di una festa in cui il Sole rinato era segno dell’approssimarsi della primavera portatrice di nuovi frutti e durante le quali gli schiavi ricevevano doni dai loro padroni ed erano invitati a sedere alla stessa mensa, come liberi cittadini.

Negli anni del suo pontificato (337-352 d.C.) Papa Giulio I trasformò questa festa pagana molto sentita dal popolo in una festa cristiana, dichiarando il 25 dicembre anniversario della nascita di Gesù. Celebrando in questo giorno la nascita di colui che è il Sole vero, la luce che sorge dalla notte del paganesimo, si volle così mantenere una continuità nel significato con l’antica tradizione, poiché Gesù rappresenta la vittoria della luce sulle tenebre e quindi del bene sul male.

Fu così che il 25 dicembre non fu più festeggiato come festa del “Sole vittorioso”, bensì come “Nascita di Gesù Cristo” (Natale), cioè di colui che porta la luce nel mondo.