Gli elementi architettonici e decorativi della facciata della Basilica di Sant’Eustorgio

Come detto in precedenza, uno degli elementi più caratteristici che si possono notare guardando la facciata della Basilica di Sant’Eustorgio è il pulpito dal quale era solito predicare San Pietro da Verona.
Con l’arrivo del cristianesimo e la conseguente trasformazione della società, in epoca medievale il pulpito divenne il palco da cui i predicatori potevano parlare rivolgendosi al popolo. Introdotto come elemento obbligatorio per le chiese romaniche, al giorno d’oggi questa struttura viene utilizzata molto raramente.
In epoca medievale il pulpito poteva essere costruito in legno, marmo o ferro battuto ed era generalmente collocato nella navata centrale della chiesa, accanto all’altare maggiore. Uno dei pulpiti più antichi si trova nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano e risale all’XI secolo. Esistono diverse tipologie di pulpito che ancora oggi si possono osservare nelle chiese romaniche: la struttura può essere appoggiata al pavimento oppure rialzata, addossata a un pilastro o ad una parete della chiesa, può avere una una scala di accesso, una piattaforma circolare, quadrata o poligonale contornata da un parapetto e destinata ad ospitare il predicatore. Generalmente il pulpito presenta anche una copertura (detta paracielo) di forma rotonda o quadrata, a seconda della piattaforma, per evitare che la voce dell’oratore si disperda verso l’alto e che allo stesso tempo la riflette verso il basso.
Il pulpito che ospitava San Pietro era originariamente in legno ed è stato ricostruito in pietra in modo da favorirne la conservazione. In posizione sopraelevata, sorretto da tre colonne e allo stesso tempo addossato alla facciata della Basilica, il pulpito ha pianta quadrata ed è sormontato da una copertura a due falde.