Le Porte di Milano: Porta Ticinese medievale

Situata all’incrocio tra il corso di Porta Ticinese e la cerchia dei navigli, la Porta Ticinese si trovava sull’asse viario che da Mediolanum portava a Ticinum (Pavia), a breve distanza dalla Basilica di San Lorenzo Maggiore.

Si tratta di una delle sei porte che permettevano l’accesso alla città attraverso la cinta muraria medievale ricostruita a partire dal 1171 in seguito alla distruzione causata dall’assedio di Federico Barbarossa (1162).

Nella prima metà del XIV secolo venne ristrutturata da Azzone Visconti: in origine era costituita da due torri in laterizio e caratterizzata da un unico fornice centrale con arco a tutto sesto, formato da conci in pietra.

Nel corso della ristrutturazione, tra il 1336 e la metà del XIV secolo, la porta accolse come ornamento al culmine dell’arco una serie di statue. Le opere furono commissionate da Azzone e da Giovanni Visconti allo scultore toscano Giovanni di Balduccio – autore dell’Arca di San Pietro Martire custodita all’interno della Cappella Portinari -, che progettò i complessi scultorei delle sei porte urbiche. Le cinque statue collocate sull’edicola di Porta Ticinese, i cui originali sono conservati al Museo d’Arte Antica del Castello Sforzesco, raffigurano al centro la Madonna in trono con il Bambino, ai suoi piedi sulla sinistra Sant’Ambrogio che le offre il modello del sestiere (modello della città) e dietro San Lorenzo con la graticola, e sulla destra Sant’Eustorgio con accanto San Pietro Martire, titolari dei più importanti luoghi di culto della zona.

Tra il 1861 e il 1865 la Porta Ticinese fu restaurata e fortemente modificata su progetto di Camillo Boito. Infatti, le case addossate alla struttura furono interamente demolite, si decise di aprire due passaggi caratterizzati da arco a sesto acuto nelle torri laterali e si aggiunse un coronamento costituito da merli guelfi (dalla sommità squadrata), evocazione di un Medioevo immaginario e pittoresco.

La porta è giunta fino ai nostri giorni proprio nelle forme dell’intervento ottocentesco e, insieme agli Archi di Porta Nuova, rappresenta l’unica porta superstite della cinta muraria medievale di Milano.